Trasferimento dati verso USA e molto altro...

N.1 - Dicembre 2023

  • Trasferimento dati verso gli Stati Uniti
  • Sanzionati per l'invio di una e-mail con i destinatari in chiaro
  • Le ingiunzioni del Garante vanno pagate!
  • Chi è Philomena Smith?
  • News
Trasferimento dati verso gli Stati Uniti

I trasferimenti di dati personali verso paesi non appartenenti allo Spazio Economico Europeo (SEE, ossia UE, Norvegia, Liechtenstein e Islanda) sono consentiti alle condizioni previste dall’art. 45 del GDPR: una di queste prevede che la Commissione europea adotti una decisione di adeguatezza che stabilisca che un paese terzo (ossia un paese non vincolato dal GDPR) garantisce un livello adeguato di protezione dei dati personali. La decisione di adeguatezza consente il trasferimento di dati al paese terzo interessato senza ulteriori adempimenti.

Nel luglio 2020 una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, nota come Schrems 2, annullò la decisione di adeguatezza adottata nel 2016 riguardo il trasferimento di dati personali verso gli Stati Uniti, rendendo così particolarmente gravosa tale attività: si richiedeva infatti ai titolari di verificare, caso per caso e, ove opportuno in collaborazione con il destinatario dei dati, se la legislazione statunitense garantisse un livello di protezione dei dati trasferiti sostanzialmente equivalente a quello vigente nella SEE.

Questo regime è stato adesso superato a seguito di una nuova decisione di adeguatezza adottata dalla Commissione europea il 10 luglio 2023.

Il trasferimento dei dati personali negli Stati Uniti è dunque ora consentito senza ulteriori adempimenti, ma solo verso quelle organizzazioni che partecipano al Data Privacy Framework Program (DPF), impegnandosi annualmente e pubblicamente ad aderire al quadro giuridico delineato dal GDPR e a rispettarne tutti i principi. L’elenco è disponibile sul sito web del DPF.

I trasferimenti alle organizzazioni statunitensi che non aderiscono al DPF non possono essere basati sulla decisione di adeguatezza e richiedono pertanto garanzie adeguate. In particolare, è possibile effettuare il trasferimento predisponendo delle clausole contrattuali standard o utilizzando uno degli altri strumenti elencati nell'articolo 46 del GDPR.

Sanzionati per l'invio di una mail
con i destinatari in chiaro

Con il  provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali n. 419 del 15 dicembre 2022  è stato ammonito un piccolo comune sardo per aver inviato un messaggio di posta elettronica certificata ad alcuni candidati partecipanti ad una procedura concorsuale, lasciando in chiaro tutti gli indirizzi dei destinatari.

L'invio  è stato effettuato a seguito di un errore commesso da un dipendente, ma secondo il Garante comunque

ha comportato una comunicazione di dati personali in maniera non conforme al principio di liceità, correttezza e trasparenza e in assenza di una base giuridica, in violazione degli artt. 5, par. 1, lett. a), e 6 del Regolamento, nonché 2-ter del codice.

Tenuto conto di alcune circostanze attenuanti,  il comportamento è stato valutato come  violazione minore”, che non comporta sanzioni pecuniarie.

Le ingiunzioni del Garante
vanno pagate!

L’ Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di una Città Metropolitana, avendo ricevuto un provvedimento di ingiunzione per 80.000,00 euro da parte del Garante per la tutela dei dati personali per un tracciamento epidemiologico effettuato in violazione del GDPR, proponeva opposizione al Tribunale competente.

Il Tribunale respingeva l’opposizione e l’ATS impugnava la sentenza dinanzi la Corte di Cassazione.

Tra i motivi di ricorso, ATS sosteneva l’impossibilità per il Garante per la protezione dei dati personali di infliggere sanzioni pecuniarie alle pubbliche autorità, non esistendo alcuna norma dedicata alle casistiche ed alla entità delle sanzioni che lo stesso può adottare nei confronti di enti pubblici.

La Suprema Corte riteneva infondato il motivo riferendosi all’art. 83 del GDPR secondo cui

ogni Stato membro può prevedere norme che dispongano se e in quale misura possono essere inflitte sanzioni amministrative pecuniarie ad autorità pubbliche e organismi pubblici istituiti in tale Stato membro. (...)";

considerato poi che l’art. 166 del Codice Privacy individuava le singole fattispecie e gli obblighi la cui violazione è assoggettata a sanzione, concludeva dichiarando che il Garante per la protezione dei dati personali possa infliggere sanzioni anche ad autorità e/o organismi pubblici.

 La Suprema Corte, inoltre, dopo aver ricordato che

il principio privacy by design ha lo scopo di garantire l'esistenza di un corretto livello di privacy e protezione dei dati personali fin dalla fase di progettazione (design) di qualunque sistema, servizio, prodotto o processo così come durante il loro ciclo di vita. Esso, in altre parole, punta ad assicurare un corretto livello di protezione dei dati in tutte le attività di trattamento ed attuazioni effettuate all'interno di una organizzazione”,

che

Per l'adempimento di questo principio, titolare e responsabile del dato devono essere proattivi e preventivi, valutando e predisponendo le misure tecniche ed organizzative idonee ad integrare nel trattamento le garanzie per la tutela dell'interessato e ad applicare i principi fondamentali della protezione di dati specificati nell'art. 5 del Regolamento UE n. 2016/679 quali trasparenza, limitazione delle finalità e minimizzazione. Queste misure potranno comprendere diverse soluzioni: sia avanzate, come l'uso di sistemi di codifica; sia di semplice (ma non banale) applicazione, come la formazione di base del personale. In ogni caso, per la sua implementazione, l'organizzazione deve tenere conto di alcuni elementi imprescindibili, vale a dire: a) il contesto in cui si svolge il trattamento e che può influenzare l'interessato; la natura o caratteristiche del trattamento; l'ambito di applicazione, inteso come l'estensione del trattamento; e la finalità del trattamento, ovvero, gli obbiettivi; b) i potenziali rischi in materia di diritti e libertà degli interessati; c) lo stato dell'arte, cioè gli attuali progressi compiuti dalla tecnologia disponibile sul mercato; d) i costi di attuazione, intesi come il tempo e le risorse umane, in modo tale che siano impiegate misure adatte ed efficaci per la protezione dei dati, evitando l'utilizzo di una quantità sproporzionata di risorse

e che

“il sistema di tutela dei dati personali deve porre l'utente al centro, così obbligando il titolare del trattamento ad una tutela effettiva da un punto sostanziale, non solo formale”, 

respingeva il ricorso della ATS concludendo che

è assolutamente pacifica la circostanza fattuale dell'avvenuto avvio dell'utilizzo del sistema di tracciamento epidemiologico … da parte di ATS ... sicché è palese l'avvenuta violazione, da parte dell'odierna ricorrente, del principio di cui si discute, in forza del quale, come si è detto, il titolare del trattamento, nell'implementare un processo che determina il trattamento di dati personali, deve attuare, prima che il trattamento abbia luogo (e non dopo, come, appunto, avvenuto nella specie …), tutte le misure idonee a garantire il rispetto della disciplina in materia"

Chi è Philomena Smith?

Philomena (#grannysmith85) è la protagonista di una serie di 4 brevi video dedicati alla cybersecurity. Sono stati realizzati da GEANT (l'organismo che riunisce le Reti della Ricerca europee) nell'ambito delle iniziative di sensibilizzazione alle problematiche di sicurezza informatica organizzate nello scorso mese di ottobre (da qualche anno ottobre è infatti il mese della cybersecurity).

Come DPO vogliamo ricordarvi che la protezione dei dati personali dipende in grande misura dalla sicurezza dei sistemi informatici e che quindi è indispensabile sensibilizzarsi al problema. Nella consapevolezza che la cybersecurity riguarda tutti noi!

Vi proponiamo qui la versione italiana di GARR, quella originale, in inglese, è disponibile sul sito di GEANT.

Fateci sapere cosa ne pensate di questo approccio alla cybersecurity scrivendo a dpo@infn.it.

Ecco gli episodi:

  • ep. 1: Quanto può scoprire Granny Smith su di te? 
  • ep. 2: Avresti riconosciuto il messaggio fake di Granny Smith?    
  • ep. 3: La signora Smith ti avrebbe fatto aprire questo allegato?    
  • ep. 4: Avresti denunciato questo incidente di sicurezza?
News
  • La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha respinto la richiesta di sospensione del Data Privacy Framework EU-USA avanzata da Philippe Latombe, deputato del Parlamento Europeo. La sentenza (in francese).

  • La Commissione Europea ha inviato una richiesta di informazioni ad X (già Twitter) nelll'ambito del Digital Services Act, riguardo la diffusione di contenuti illegali e di disinformazione.

  • Il 31 ottobre 2023, l'Autorità garante irlandese, su richiesta dell'EDPB, ha ingiunto a Meta Ireland Limited di porre fine ai trattamenti di dati personali per l'invio di pubblicità mirata, giustificati con impegni contrattuali e legittimo interesse (GDPR, Art. 6, punti b e f).

  • Il Garante privacy ha aperto un'indagine sulla raccolta di dati personali online. L'indagine conoscitiva è rivolta a siti web pubblici e privati con lo scopo di verificare le misure di sicurezza adottate per impedire il webscraping di dati destinati all'addestramento di algoritmi di intelligenza artificiale.
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